“questo è un periodo dove è sicuramente difficile trovare dei punti di riferimento: questa canzone parla di quello che non c’è.”
Ho questa foto di pura gioia
E’ di un bambino con la sua pistola
Che spara dritto davanti a se
A quello che non c’è
un bambino fantasioso, felice, che gioca con la pistola ammazzando mostri
Quest’alito di angelo che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull’acqua e
Su quello che non c’è
Arriva l’alba o forse no
A volte ciò che sembra alba Non è
Ma so che so camminare dritto sull’acqua e
Su quello che non c’è
quando cresci perdi la capacità di giocare e fentasticare… alito di angelo che mi lecca il cuore, è una immagine pittoresca, questo angelo custode dei bambini che ci respira accanto e ci accarezza il cuore (dorce come un zucchero!) non ha più sapore/senso quando si è cresciuti, i sogni abdicano e lasciano il campo al razionale: babbo natale non esiste! Ma credo proprio di fare qualcosa di impossibile/divino, so che posso credere all’esistenza di quello che razionalmente non c’è. Ma ecco arrivi tu a dimostrarmi che posso, un’alba, una speranza… e anche se spesso ciò che sembra, poi non si rivela confacente alle nostre aspettative, non significa che non ci si possa provare, che non si possa sperare, che non si possa fantasticare sul futuro. La razionalità lascia poco spazio alla fantasia e questo è il male del mondo. Ma io so che posso ancora sognare, posso fare qualcosa di divino, posso ‘creare’, posso camminare dritto sull’acqua su ciò che è irrazionale e fantastico: su quello che non c’è.
Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicità è la disobbedienza in se
A quello che non c’è
Voglio scegliere io la mia vita, rivoglio le mie ali nere e il mio mantello, i miei sogni… la chiave della felicità è la disobbedienza in sé a quello che non c’è. La felicità è disobbedire agli ordini, alla razionalità, alle regole imposte contro la fantasia, a quella razionalità che non esiste ma che ci ostiniamo a perseguire. Questa vita da adulto ci tarpa le ali… e io le rivoglio! [vedi il video ufficiale]
Il mio modo di morire sano e salvo dove m’attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
Quello che non c’è
perciò io maledico questa mia estrema razionalità e incapacità di sognare, che anche quando muoio mi fa rimanere sano e salvo: che cosa m’è rimasto? il mio modo di rimanere così, sperando sempre che qualcosa cambi e senza far niente per cambiare….
Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare alto sull’acqua e
Su quello che non c’è
mi occupo dei dettagli, delle questioni contingenti e degli impegni quotidiani e tutto mi riesce bene, le foglie sono forti, ma sono costretto ad ignorare che le cose importanti, la mia felicità non c’è più
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da se, fottendomi da me
Per quello che non c’è
Peccato per gli errori come "imparadomi" etc. Altrimenti sarebbe stata un'analisi impeccabile.
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